Prova costume tricolore.

Io non ce l’ho con voi che, giustamente, avete pagato l’abbonamento annuale alla palestra e, per non dispiacere al professor Conte e sprecare sti euro, vi siete impegnati ad andarci.

E neanche con voi che avete evitato di bere alcolici arrivando a strizzare il babà al rum prima di mangiarlo.

E neppure con chi ha passato un inverno a mangiare lattuga e mais col rischio che Peppe Amadori lo scambiasse per un pollo trasformandolo in una spinacina.

Io ce l’ho con me stesso che ogni anno, in questo periodo, puntuale come le cagatine di rondine sul balcone, mi faccio venire i sensi di colpa da “prova costume”.

Mia moglie scuote la testa come il pendolo di Foucault ogni volta che arriva giugno ed io, entrando in cucina, esordisco dicendo: «Amò: da oggi niente carboidrati…» perché lo sa che i miei buoni propositi durano il tempo di un impichment di Di Maio!

Ma cosa pretendo da un paese come l’Italia che ha il più alto numero di palestre in Europa?

È chiaro che gli italiani siano tutti in forma e quindi anche io! Solo che per me la forma è più sferica che a piramide rovesciata!

Credo che per me l’unica soluzione sia emigrare!

Magari verso quei paesi come la Francia dove il consumo di alcol procapite è il doppio di quello nostrano.

Ma vi rendete conto? Il doppio!

Cioè mentre voi bevete la vostra birretta media e magari già vi sentite in colpa perché pensate al rotolino che gonfia o, peggio, al brigadiere della stradale che vi paletta al casello, a Carcassonne, nel sud della Francia, si sono già sparati almeno due bottiglie di rosso e ancora chiamano il sommelier!

E poi siamo vecchi, vecchiiii, i più vecchi del vecchio continente!

Noi italiani usciamo dal ristorante (sobri perché abbiamo bevuto poco) ed, entrati in auto, subito mettiamo il cappello piazzandoci al centro della carreggiata!

Ah, quest’Italia!

Però è l’unico posto al mondo dove vorrei stare soprattutto perché, a partire dal 2 giugno 1946, se voglio andare o non andare in palestra sono solo cazzi miei e nessuno mi dice cosa devo fare perché siamo una democrazia e siamo liberi!

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(Sottotitolo: viva l’Italia!)

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